Camera da letto con guardaroba

✅ SOLUZIONE GUARDAROBA

 

Cameraguardaroba
La progettazione di una camera da letto richiede equilibrio tra funzionalità e design. Quando si aggiunge un guardaroba dietro il letto, l'armonia degli spazi diventa ancora più cruciale. 
1. Valutare lo Spazio Disponibile: Prima di tutto, è essenziale valutare le dimensioni della stanza e lo spazio disponibile per il guardaroba. Misurate con precisione la larghezza, la lunghezza e l'altezza della stanza, tenendo conto di eventuali ostacoli come finestre, porte e prese elettriche.
2. Dimensioni e spazi: Il letto è il fulcro della camera da letto, quindi iniziate dimensionando lo spazio necessario stesso. Considerate anche lo spazio di manovra intorno al letto per garantire un accesso comodo e agevole.
3. Scelta del Guardaroba: Scegliete un guardaroba che si adatti allo stile della vostra camera da letto e alle vostre esigenze. Se il guardaroba sarà dietro il letto, assicuratevi che non ostacoli l'accesso al letto e che lasci spazio sufficiente per muoversi liberamente intorno alla stanza.
4. Spazio di Manovra: Mantenete uno spazio di almeno 60-70 cm tra il bordo del letto e il guardaroba per consentire un accesso agevole e per evitare che la camera sembri affollata. Questo spazio garantirà anche un ambiente arioso e confortevole.
5. Illuminazione Adeguata: Assicuratevi che la disposizione del guardaroba non ostacoli la luce naturale proveniente dalle finestre o l'illuminazione artificiale della stanza. Posizionate luci aggiuntive se necessario per illuminare efficacemente l'area del guardaroba.
6. Organizzazione Interna: Pianificate l'organizzazione interna del guardaroba in modo da massimizzare lo spazio  e mantenere l'ordine. Utilizzate cassetti, ripiani e appendiabiti in modo strategico per ottimizzare lo spazio disponibile. Conclusioni: Dimensionare una camera da letto con guardaroba alle spalle del letto richiede attenzione ai dettagli e una progettazione oculata. Bilanciate la funzionalità con l'estetica per creare uno spazio accogliente e armonioso che rifletta il vostro stile personale. Seguendo i principi di base e facendo delle scelte intelligenti, potrete creare una camera da letto con guardaroba che sia sia pratica che bella da vedere.     
 
 
 
 
 
 
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Lavori in casa senza cila, come sanarli e a quale costo

✅ Modifiche interne non autorizzate

Hai realizzato interventi in casa senza aver ottenuto la Certificazione di Inizio Attività (CILA), e ora desideri affrontare questa situazione per diverse ragioni. Potresti considerare una futura vendita dell’immobile o desiderare beneficiare delle detrazioni fiscali per la ristrutturazione. Il tuo principale interrogativo riguarda il costo e la procedura necessaria per regolarizzare l’appartamento sia dal punto di vista catastale che comunale. Queste incertezze possono coinvolgere i costi associati a questo processo, che variano in base alla località e alle specifiche circostanze dell’immobile. Inoltre, potresti avere perplessità riguardo ai tempi necessari per ottenere la conformità urbanistica e catastale dell’immobile. Queste incertezze possono dipendere da molteplici fattori, come la complessità dei lavori eseguiti, le normative locali e la disponibilità di risorse da parte delle autorità locali. È di vitale importanza affrontare questa situazione con la dovuta attenzione e cercare consulenza da professionisti esperti nel settore edilizio e legale. Questo ti aiuterà a risolvere in modo efficace ed efficiente i problemi legati alla regolarizzazione della tua abitazione.

La CILA (Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata) è stata introdotta nel 2010 per semplificare il regime autorizzatorio delle opere rientranti in edilizia libera. Con la CILA, si richiede al comune il permesso per iniziare la ristrutturazione interna di un immobile, casa, negozio o laboratorio. Le opere autorizzate con la CILA rientrano tutte nella categoria di manutenzione straordinaria. L'obbligo di presentare la CILA per i lavori interni di una casa sussiste quando la ristrutturazione comprende opere edili rientranti in questa categoria. I lavori che richiedono la presentazione della CILA sono descritti nel D.P.R. 380 del 2001 all'art. 6. Di seguito è riportato un elenco non esaustivo degli interventi che necessitano della CILA: - Opere di manutenzione straordinaria con spostamento di muri interni, comprese le porte che non riguardano strutture portanti; - Rifacimento dell'impianto elettrico; - Ristrutturazione del bagno con rinnovamento dell'impianto; - Creazione di nuove camere, vani o di un secondo bagno all'interno della casa; - Costruzione dell'angolo cottura all'interno del soggiorno; - Sostituzione degli infissi con altri delle stesse dimensioni.

È di fondamentale importanza sottolineare l’importanza di seguire una procedura completa quando si affrontano lavori di ristrutturazione edilizia. Presentare solamente un accatastamento dei lavori senza accompagnare il processo con la presentazione di una pratica CILA (Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata) al comune rappresenta un grave errore dovuto alla superficialità nell’approcciare la questione. Come abbiamo ampiamente spiegato in numerosi articoli precedenti, il catasto, attualmente gestito dall’Agenzia delle Entrate, non ha valore probatorio. Ciò significa che i dati contenuti nei suoi archivi non costituiscono una prova sufficiente della regolarità delle modifiche apportate a un edificio. Anche se la planimetria catastale coincide con la situazione reale dell’immobile, ciò non implica automaticamente la conformità alle normative urbanistiche vigenti. In passato, circa 20 anni fa, era comune presentare solo la variazione catastale per esatta rappresentazione grafica regolare al momento della vendita di una casa. Tuttavia, questa pratica non garantiva la conformità agli standard urbanistici né la presenza di titoli edilizi validi presso il comune.

Oggi, chiunque abbia acquistato una casa basandosi esclusivamente sulla regolarità catastale si troverà obbligato, prima di poter procedere alla vendita, a regolarizzare la situazione presso l’ente comunale. Tale processo comporterà spesso il pagamento di una sanzione amministrativa, oltre alla necessità di adempiere a tutti gli adempimenti normativi ed edilizi richiesti. In sintesi, è essenziale comprendere che il solo accatastamento dei lavori non è sufficiente per garantire la conformità delle modifiche apportate all’edificio alle leggi e ai regolamenti in vigore. La presentazione di una pratica CILA al comune è un passaggio cruciale per assicurarsi che tutto sia in regola, evitando futuri problemi e sanzioni amministrative.

Se stai valutando di avviare dei lavori nella tua abitazione che richiedono la Comunicazione di Inizio Lavori (CILA) e non hai ancora notificato il Comune, è essenziale comprendere i potenziali rischi associati a questa omissione di procedura. In primo luogo, l'assenza della CILA potrebbe comportare una serie di conseguenze negative, tra cui la non conformità urbanistica e catastale dell'appartamento. Ciò significa che l'immobile potrebbe non essere conforme alle normative urbanistiche e catastali vigenti, il che potrebbe generare problemi significativi in futuro, specialmente se intendi vendere la casa. La mancanza di conformità potrebbe influire negativamente sulla tua capacità di ottenere il prezzo desiderato per la vendita e potrebbe complicare il processo di vendita stesso. Inoltre, trascurare la procedura di notifica della CILA può comportare ulteriori conseguenze legali. Se le autorità locali scoprono che stai eseguendo lavori senza l'autorizzazione necessaria, la polizia locale potrebbe intervenire e emettere sanzioni. Queste sanzioni possono comportare costi significativi e variano in base alle leggi locali e alle circostanze specifiche. Inoltre, potresti essere obbligato a presentare la CILA entro un breve periodo di tempo dalla notifica della violazione. In sintesi, è fondamentale comprendere e rispettare i requisiti relativi alla CILA quando si intraprendono lavori nella propria abitazione. La conformità a tali normative è cruciale per evitare problemi futuri legati alla vendita dell'immobile e per evitare sanzioni legali onerose. Pertanto, è consigliabile consultare le autorità locali o un professionista edile esperto prima di avviare qualsiasi lavoro, al fine di assicurarsi di seguire correttamente la procedura della CILA.

PRATICHE EDILIZIE TORINO - PRATICHE CATASTALI TORINO - CERTIFICATO ENERGETICO TORINO

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Bonus ristrutturazione 2024

✅ Cos’è il bonus ristrutturazioni 2024 e come funziona?

Il bonus del 50 per cento per i lavori di ristrutturazione edilizia è un'agevolazione che consente di recuperare parte delle spese sostenute per interventi domestici. Questo bonus permette di usufruire di una detrazione fiscale pari al 50 per cento degli importi pagati, con un limite massimo di 96.000 euro per unità immobiliare. Anche per l'anno 2024, il bonus del 50 per cento per i lavori di ristrutturazione edilizia è confermato con le stesse regole degli anni precedenti.

La detrazione fiscale per i lavori di ristrutturazione edilizia spetta ai contribuenti che sostengono le spese per interventi di questo tipo sulla propria abitazione principale o sulle pertinenze ad essa collegate. I lavori devono essere eseguiti su immobili situati nel territorio dello Stato italiano e devono soddisfare determinati requisiti tecnici e amministrativi. I lavori ammessi per beneficiare della detrazione includono interventi di restauro, risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia, manutenzione straordinaria, ampliamento, e recupero del patrimonio edilizio. Tuttavia, le modalità di fruizione dell'agevolazione hanno subito delle novità rispetto agli anni precedenti. Mentre si potrà ancora beneficiare della detrazione, ovvero ottenere uno sconto sull'IRPEF dovuta, non sarà possibile usufruire della cessione del credito e dello sconto in fattura. Un'importante novità introdotta dal decreto Cessioni, il DL 11/2023, è il divieto generalizzato per i lavori con CILA aperta a partire dal 17 febbraio 2023. Questa disposizione limita la possibilità di cedere il credito relativo ai lavori effettuati.

Fino al 31 dicembre dell’anno in corso, i contribuenti possono usufruire della detrazione fiscale per le spese sostenute per lavori di riqualificazione edilizia, manutenzione straordinaria e ordinaria (applicabile anche ai condomini). Il tetto massimo di spesa attualmente in vigore è di 96.000 euro per unità immobiliare. Il bonus ristrutturazione è un'agevolazione fiscale che consente ai soggetti che effettuano ristrutturazioni edilizie di ottenere un rimborso IRPEF pari al 50 per cento delle spese sostenute, entro il limite massimo stabilito. Le regole del bonus ristrutturazione restano le stesse previste dall’articolo 16-bis del TUIR (Testo Unico delle Imposte sui Redditi). Inizialmente, la detrazione IRPEF era del 36 per cento e il limite di spesa era di 48.000 euro. Successivamente, la misura della detrazione è stata aumentata al 50 per cento e il tetto massimo è stato innalzato a 96.000 euro.

La detrazione del 50 per cento spetta per i lavori inseriti nell’elenco che segue: lavori di manutenzione ordinaria, straordinaria, restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia effettuati su parti comuni di edifici residenziali, cioè su condomini (interventi indicati alle lettere a), b), c) e d) dell’articolo 3 del Dpr 380/2001); interventi di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia effettuati su singole unità immobiliari residenziali di qualsiasi categoria catastale, anche rurali e pertinenze (interventi elencati alle lettere b), c) e d) dell’articolo 3 del Dpr 380/2001). Il bonus ristrutturazione spetta anche per i lavori realizzati in economia, ovvero gli interventi eseguiti in proprio. In questo caso sono detraibili anche le spese dei materiali. I chiarimenti in merito all’agevolazione sono contenuti nella circolare numero 17 del 26 giugno 2023. Tra i lavori di manutenzione ordinaria rientrano, ad esempio, gli interventi che seguono: installazione di ascensori e scale di sicurezza; realizzazione e miglioramento dei servizi igienici; sostituzione di infissi esterni e serramenti o persiane con serrande e con modifica di materiale o tipologia di infisso; rifacimento di scale e rampe; interventi finalizzati al risparmio energetico; recinzione dell’area privata; costruzione di scale interne. Sono agevolabili anche i lavori per l’adeguamento delle altezze dei solai e l’apertura di nuove finestre, così come la realizzazione dei bagni nel caso di ampliamento rispetto al volume precedente all’intervento. Alcuni degli interventi possono rientrare anche nel bonus barriere 2024, nel rispetto degli specifici requisiti stabiliti dalla legge.

 

PRATICHE EDILIZIE TORINO - PRATICHE CATASTALI TORINO - CERTIFICATO ENERGETICO TORINO

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